In epoca romana, il lago era conosciuto come Benaco, mentre oggi è meglio noto come Lago di Garda. L'originaria denominazione è quasi sicuramente di origine celtica, precedente quindi al dominio romano, e dovrebbe derivare da "bennacus", confrontabile con l'irlandese "bennach", e significherebbe "cornuto", ovvero dai molti promontori. La traduzione "cornuto" viene anche interpretata in riferimento alla forma prominente della penisola di Sirmione.
Già in epoca romana, in particolare a partire dalla prima età imperiale, erano presenti sulle sponde del lago magnificenti ville concepite come luoghi dedicati all'otium, attività di fatto riservata alle classi dominanti, e allo svago, in ragione della felice naturalezza del sito. In particolare, Sirmione era luogo privilegiato per la presenza di sorgenti sulfuree che consentivano un utilizzo termale, infatti qui si trovano i resti archeologici di una villa romana nota con il nome di Grotte di Catullo, una tra le più importanti testimonianze romane sul lago.
A partire dal Rinascimento, le sponde tornarono a popolarsi di ville nobili, concepite come fatti urbani da contrapporsi alla campagna, rendendo il lago, e in special modo la zona nord-occidentale, meta di un turismo di élite, ma il turismo nella concezione moderna del termine si sviluppò a partire dalla fine dell'Ottocento, anche se, ovviamente, si trattava ancora di un turismo elitario, che riguardava quasi esclusivamente la zona nord-occidentale del lago, "per bontà di clima, per dovizia di acque, per varietà di prodotti, per grandiosità e giocondità di paesaggio, per cortesia di abitanti".
Dopo che il vate Gabriele d'Annunzio fece qui costruire il Vittoriale degli Italiani, la fama del luogo accrebbe ulteriormente.