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Arte e storia nella lounge del Due Torri di Verona

Arte e storia nella lounge del Due Torri di Verona

Stile

Ven, 17/03/2023 - 09:30

Affresco di Pino Casarini raffigurante Cavalieri di Brandeburgo nella Lounge dell’hotel

Si entra al Due Torri Hotel di Verona, ci si guarda intorno e si resta meravigliati: sembra che ogni oggetto, ogni decorazione abbia la sua storia. Un filo teso attraverso il tempo lega il passato e il presente, un rapporto ininterrotto che utilizza il linguaggio universale dell’arte. Oggi esploriamo la lounge: una location di grande impatto scenografico, che si estende per ben 300 metri. Custodisce un affresco di Pino Casarini, il Torneo dei Cavalieri di Brandeburgo, e numerose tele seicentesche.
 

I Cavalieri di Brandeburgo rivivono sulle pareti

Un grande affresco di Pino Casarini decora un’ampia porzione di lounge. L’opera ricorda la storia della città e dell’edificio. Nel XIII secolo il Palazzo dell'Aquila - così si chiamava - era stato adibito a foresteria della famiglia Della Scala, i signori di Verona. Proprio qui alloggiavano i cinquecento cavalieri di Brandeburgo inviati a Verona da Ludovico di Brandeburgo, per la protezione del suo alleato, lo scaligero Cangrande II. La vicina chiesa di San Giorgetto, come la chiamano ancora i veronesi, era la loro cappella privata. L’intervento dei cavalieri non servì comunque a scongiurare la morte di Cangrande II, per mano di suo fratello Cansignorio.
 
Quell’epoca ricca di colpi di scena, tradimenti e congiure di palazzo viene evocata secoli dopo da Pino Casarini con un’opera che rappresenta il mondo gentilesco degli antichi cavalieri. L’affreschista – uno dei massimi del Novecento – era stato incaricato da Enrico Wallner, proprietario del Due Torri, di decorare l’hotel. Oggi questo capolavoro, insieme alla più nota Arena Casarini, ispirata al tema del circo equestre, è stato restaurato e riportato all’antico splendore dall’attuale proprietà.
 

Caccia al tesoro con le tele dello Sfrisato amato da Wellner

Alcune le troviamo nella hall, altre sono distribuite in varie aree dell’hotel: sono le tele di Francesco Barbieri detto “lo Sfrisato”, nato nel 1623 a Legnago, morto a Verona, nel 1698. Sono sedici, tutte a carattere allegorico, come voleva la moda del tempo: 12 rappresentano i mesi dell’anno, e 4 le stagioni. Il pittore era un classico esponente del barocco veronese.
 
Prima di approdare al Due Torri le tele si trovavano a Villa Zeiner-Wallner: Enrico Wallner, marito di Elisa Zeiner, ultima discendente dei proprietari della villa, ha deciso di trasferire tutte le opere dello Sfrisato appese sul soffitto del salone. Lo stesso Enrico ha fatto incetta di mobili biedermeier presso gli antiquari, ha disegnato e arredato le stanze del palazzo, ha chiamato Pino Casarini per le decorazioni più importanti. Niente sarebbe stato troppo bello per il suo albergo, riaperto il 31 dicembre 1958 con il nuovo nome: Due Torri Hotel.
 

 

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